Storia della meridiana
La meridiana ha un’origine antichissima, era usata presso gli uomini del neolitico impegnati a riconoscere con precisione i periodi migliori dell’anno per raccogliere e seminare, oppure prevedere eventi come un’eclisse di luna o di sole.
L’idea di scandire il tempo in giorni è antichissima.
Nella Genesi si parla dei “ giorni” in cui Dio creò l’Universo.
Agli antichi Egizi pareva essenziale che il giorno e la notte fossero scanditi da un numero uguale di ore.
Nel corso della storia, il tempo è stato misurato in base al movimento della terra rispetto al sole e alle stelle.
La prima meridiana emisferica fu descritta nel III secolo a.C. dall’astronomo caldeo Berossus.
Lo strumento più antico, in uso probabilmente in Egitto intorno al 3500 a.C., era una rudimentale meridiana, che sfruttava l’ombra proiettata da uno stilo o da un obelisco con funzione di gnomone.
La prima meridiana emisferica fu descritta nel III secolo a.C. dall’astronomo caldeo Berossus.
Le meridiane furono trasformate da fisse a portatili
Ciò che rendeva la meridiana un orologio portatile erano le dimensioni contenute, ma anche e soprattutto l'indice (gnomone) mobile che, essendo costituito da un cordoncino, poteva essere posizionato correttamente a seconda della latitudine dell'osservatore.
Oltre a fornire l'ora locale, questo particolare strumento indicava anche l'ora nel sistema babilonese, la lunghezza del giorno e la posizione del Sole nello zodiaco.