Gennaio 2007

Comunicato del 26 gennaio 2007

LA MIGRAZIONE PRIMAVERILE DEI ROSPI COMUNI (BUFO BUFO) PARTE CON DUE MESI DI ANTICIPO RISPETTO ALLA NORMA E IL GELO DI QUESTI GIORNI MIETE MIGLIAIA DI VITTIME DEI SOGGETTI USCITI ANTICIPATAMENTE DAL LETARGO.

Il caldo anomalo e l'elevata umidità che ha accompagnato tutto l'inverno 2006/2007 ha indotto i soggetti di Rospo comune (Buf bufo), specie, a dispetto del nome, sempre più rara ed ormai presente in aree sempre piu' limitate della provincia di Treviso, ad uscire dalle tane dove avevano trascorso il letargo, con ben due mesi di anticipo, nel nostro caso a partire da martedi' scorso 23 gennaio.

Con l'improvvisa ondata di gelo iniziata ieri e la caduta della prima neve, tutti i soggetti fuoriusciti dalla loro tana ed in cammino per raggiungere gli stagni dove riprodursi, incapaci di riscavare frettolosamente un nuovo riparo, molto probabilmente sono ora condannati a morire a migliaia assiderati, infreddoliti e congelati dal calo repentino delle temperature.
Ogni anno i volontari della LAC - Lega per l'Abolizione della Caccia, Sezione di Treviso e dell'ENPA di Treviso, partecipano al salvataggio dei rospi comuni (Bufo bufo) in provincia di Treviso, nel comprensorio del Montello (Comuni di Crocetta, Montebelluna, Volpago e Nervesa) e dei Laghi di Revine (Comune di Revine, Cison di Valmarino, Segusino), in seguito alla loro
migrazione che di norma avviene a fine marzo, per sottrarli alla strage da automobile mentre attraversano le strade.

Purtroppo quest'anno la migrazione è partita martedì 23 gennaio scorso con un anticipo di circa due mesi, sia sul Montello che sui laghi di Revine dove il fenomeno si è rilevato piu' imponente, costringendo i volontari a degli interventi di salvataggio in emergenza.

I Rospi comuni (Bufo bufo) di norma agli inizi della primavera nel raggiungere gli stagni e i corsi d'acqua attraversano le strade rimanendo spesso vittime delle automobili; infatti questi anfibi migratori, si muovono in particolari periodi dell'anno e particolari fasce orarie, quando i valori della temperatura e dell'umidità con le prime piogge primaverili si alzano, uscendo dal letargo invernale alla ricerca di stagni e pozze dove deporre le uova; ciò accadeva nei mesi di marzo ed aprile e nella fascia oraria che va dalle 18.00 alle 23.00.
Svolte le loro funzioni riproduttive ritornano nelle aree di origine seguiti, quattro mesi dopo, dai piccoli, che per la prima volta raggiungono un luogo adatto per rimanervi fino al raggiungimento dell'età adulta pari a 5 anni:
solo allora cominceranno a loro volta le annuali migrazioni che possono arrivare a distanze di 2-3 chilometri.

I rospi sono gli anfibi che maggiormente diventano vittime del traffico, ciò a causa del loro attaccamento al luogo d'origine, ai percorsi di migrazione, alla lentezza dei movimenti e soprattutto al fatto che al contatto con l'asfalto ancora caldo si fermano quasi inebriati.
Nei due siti principali che interessano le migrazioni dei rospi nella nostra provincia lo scorso anno sono stati salvati circa 38.000 soggetti tra i quali anche diverse rane ed alcune salamandre.

 

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto - Via Bellucci, n.16 - 31100 Treviso - Info: 347 9385856 (ore pasti)

email lacveneto@ecorete.it
- web www.lacveneto.it

 

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